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venerdì

JAMES SEENGA




Prima di partire avevo conosciuto Angelo, un mio paesano che per 4 anni aveva vissuto in Tanzania. Vista la sua esperienza africana, qualche volta ci eravamo incontrati per chiacchierare;mi aveva dato consigli, indirizzi e informazioni utili. Poi mi aveva chiesto un favore: consegnare una lettera ad un suo amico masai.

Il suo nome e` James Seenga.


Sono quasi le 16. Ho finito di mangiare e decido di partire. Indosso una maglietta ed un paio di shorts, entrambi sporchi di cemento, ma va bene così visto che devo andare a Sekei. Lascio tutto a casa, cellulare, passaporto ecc.. Prendo solo la lettera e 25000 scellini, nel caso avessi bisogno di un taxi per tornare a casa. Qualcuno mi chiama. E` Williams; ci salutiamo, mi chiede come va e dove sto` andando. Allora gli spiego tutta la storia. Lui mi guarda perplesso e mi chiede “Alone?” Poi mi dice che mi accompagnerebbe volentieri, ma deve andare a Moshi a prendere suo padre. In effetti non e` una grande idea andare a Sekei da solo…Sekei e` un quartiere di Arusha, la periferia di una grande città africana. In altre parole una fogna.

Finalmente riesco a partire, salgo sul dala dala e mi siedo. Dopo un paio di fermate sale una donna. Si siede vicino a me, mi da una sberletta sulle gambe e mi chiede di farle posto. Mi guarda duro negli occhi e mi dice “Mzungu!”. Poi però sorride e mi parla amichevolmente. Nel frattempo il tipo del dala dala allunga il braccio e fa tintinnare due monete. Tiro fuori 500 shellini e sono apposto. La prossima e` la mia fermata. Calpesto un sacco di riso e una gallina mezza morta e scendo. Vado subito da un tassista e gli mostro l`indirizzo che mi aveva dato Angelo. Lui fa cenno di salire. Contratto il prezzo e ci mettiamo d’accordo per 2000 scellini. Il tassista si chiama Eric, mentre guida sgranocchia una merendina. Io mi accendo una sigaretta… Dopo mezzora ci fermiamo per l`ennesima volta. Il tassista mi sta` fregando. Continua a girare a vuoto e soprattutto non ha idea di dove andare. Allora tiro fuori 1000 scellini e decido di proseguire a piedi. Questo posto fa impressione, i ragazzini bruciano la spazzatura, la strada e` sterrata e le case sono fatte con pezzi di lamiera e tutte storte. La gente si ferma e mi guarda. Anzi, tutti mi stanno guardando visto che sono l' unico bianco in tutto il quartiere! Forse era meglio rimanere nel taxi e aspettare...
Sono le 18.00. Devo muovermi perché tra un' ora sarà buio. Arriva un ragazzino e mi chiede se voglio comprare delle merendine. Poi un tipo cerca di vendermi armi tribali. Un altro mi propone un safari ad un prezzo stracciato. Poi arriva uno che non dice niente, ma si ferma davanti alle mie scarpe e mi guarda malissimo. E`un Masai, lo capisco dalle orecchie. Io faccio finta di non vederlo, lo evito e continuo a camminare...

I walk this empty street on the Boulevard of Broken Dreams
Where the city sleeps
and I m the only one and I walk alone
I walk alone
I walk alone

Vicino al chiosco delle pannocchie c'e` un uomo alto due metri. Gli vado incontro e gli chiedo se conosce un certo James Seenga. Lui sorride e mi dice che J.S. e` un suo amico e che abita nella casa di fronte. Mi accompagna. Il tipo mi indica l’uomo seduto sulla panca con la camicia marrone. Vado da lui, non lo saluto neanche, gli dico solo "Angelo B." James sorride, mi stringe la mano e mi fa entrare in casa sua. Oggi e` Martedì e quindi non c'e` elettricità. Ci sediamo e cominciamo a parlare. Più che altro parlo io perché James parla solo kiswahili. Comunque ci capiamo lo stesso. Il tipo alto due metri entra in casa e fa da interprete. Tra una traduzione e l'altra mi chiede quanti soldi sono disposto a spendere per un taxi che mi riporti a casa. Per adesso lo ignoro…
Poi succede qualcosa.
Arriva la moglie di James.

E` bellissima. Mette sul tavolo due coca-cola e accende una lampada al Kerosene.

Poi inizia a pregare.

Sento che dice -Alessandro, Angelo-

Beviamo la coca-cola. James dice che ci dobbiamo incontrare domenica con più calma.

Sono le 19.00 ed e` buio; e` ora di andare. James e l' interprete mi accompagnano. Allora tiro fuori la lettera e la consegno. James l'apre subito, sorride e mi stringe forte la mano, ci salutiamo e salgo sul taxi.
Sono stanco morto.

Non avevo mai bevuto una coca-cola così buona.

Non mi ero mai scaldato con una lampada al Kerosene.

Non avevo mai ascoltato veramente una preghiera.