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domenica

Kaburu (che cosa significa e altre notizie correlate)





Quando vado ad Arusha, vedo spesso i procacciatori di clienti, quei ragazzotti drogati e fastidiosi che cercano di imbrogliare i turisti che vogliono andare a vedere gli animali selvatici. Provano a convincerli a scegliere un operatore turistico rispetto ad un`altro o a farsi ingaggiare come guide. In realta`, a causa del loro comportamento aggressivo e rissoso, il risultato che ottengono e` che i turisti scappano e si rifugiano dentro qualche ristorante, in attesa di trovare una migliore via di fuga. A volte mi capita di essere approcciato da quei rompiscatole. Di solito non li  guardo nemmeno e ho la pazienza di aspettare che si tolgano di torno. La mia reazione non amichevole ma pacifica, funziona abbastanza bene, pero` mi sono accorto che in risposta qualcuno mi chiama  con quel nome, Kaburu. Pensavo fosse una parolaccia, un`imprecazione. Poi pero` ho controllato nel vocabolario e ho trovato un`altra parola importante da ricordare. Significa Boero.
La storia
Verso la meta` del 1600, gli olandesi della Compagnia Olandese delle Indie Orientali, crearono il primo insediamento stabile nella zona dell`odierna di Citta` del Capo. Era l`inizio della colonizzazione del Sudafrica. I Boeri, discendono dai lavoratori di quella compagnia marittima che ad un certo punto provarono a creare una comunita` autonoma indipendente dal loro datore di lavoro. Erano Olandesi, Francesi, Tedeschi e anche Ugonotti, cioe`un gruppo di cristiani in fuga dall`Europa, perseguitati perche` si opponevano alla chiesa di Roma.  Svilupparono una propria cultura e una propria lingua, l`afrikaans. Poi arrivarono gli Inglesi e occuparono la colonia. I Boeri, sentendosi oppressi dal dominio Britannico, intrapresero il Grande Trek, cioe` un lungo viaggio verso nordest, in cerca di una terra dove vivere. Si scontrarono con alcune tribu` e fondarono le repubbliche Boere, dove successivamente scoprirono importanti giacimenti di pietre preziose. Gli inglesi allora, decisi ad espandersi e a mettere le mani sulle miniere, iniziarono un conflitto coi Boeri che coinvolse anche le popolazioni locali. Una guerra, anzi tre sanguinose guerre che vista la situazione di stallo dovuta alla resistenza Boera, si conclusero con un compromesso che segno` la nascita dell`Unione Sudafricana. A distanza di un secolo, l`oppressione Inglese nei confronti dei Boeri e`ancora oggi oggetto di divisione. I Boeri, rivendicano continuamente il fatto che, parlare di popolazione bianca Sudafricana non ha senso. I Boeri si definiscono una nazione a parte, un gruppo etnico che e` nato in Africa e non in Europa.
Il Sudafrica oggi
Con la fine dell`apartheid e l`elezione di Mandela, il mondo ha osservato con apprensione  il nuovo Sudafrica, scongiurando una possibile guerra civile. Guerra che ufficialmente non e`mai avvenuta, ma stando ai dati ufficiali del paese, i numeri della criminalita`sembrano quelli di un paese in guerra. Ventimila omicidi e cinquantamila stupri (denunciati) all`anno. Al giorno sono rispettivamente 54 e 136. Inoltre, le statistiche dicono che oggi il rischio di essere assassinati in Sudafrica è 12 volte più elevato che in America e 50 volte più alto che in Europa. Fra i paesi non coinvolti in un conflitto militare, soltanto un colombiano rischia la vita più di un sudafricano.
Qualcuno sostiene che la cosidetta nazione arcobaleno, una dozzina di lingue ufficiali e altrettanti gruppi etnici, sia solo un calderone, la dimostrazione del fallimento delle politiche di integrazione, un semplice assemblaggio forzato di popolazioni diverse che non hanno nulla da spartire. Di questo avviso sono anche i Boeri, i quali vorrebbero una porzione di territorio per la loro nazione, il Volkstaat, come lo chiamano loro.
Oggi il Sudafrica ha circa 47 milioni di abitanti. In una recente intervista, Hellen Zille, rappresentante del Democratic Alliance, principale partito di opposizione in Sudafrica, premiata nel 2008 come miglior sindaco del mondo (Citta`del Capo) e ora presidente della provincia di Western Cape, ha dichiarato che in Sudafrica ci sono 5 milioni e mezzo di persone registrate che pagano le tasse e 13 milioni di persone che vivono di sussidi statali.
Xenofobia
A partire dal 2008, in Sudafrica e` iniziata la caccia al migrante. I giornali hanno parlato di ondata xenofoba, il governo ha schierato l`esercito, Medici Senza Frontiere ha paragonato la situazione ad una crisi umanitaria. Ogni tanto, nelle township delle grandi citta`della nazione arcobaleno, i giovani Sudafricani danno sfogo alla loro rabbia contro gli immigrati. Regolari o irregolari non fa differenza. L`immigrato ruba il lavoro dei locali e quindi va cacciato oppure eliminato. A Johannesburg alcuni immigrati sono stati arsi vivi. Piu`a nord, nei pressi del fiume Limpopo, dove centinaia di Zimbabwiani attraversano il confine cercando di fuggire la miseria del loro paese, sono state segnalate rapine e violenze di ogni genere. Molti Zimbawiani, sono rimasti talmente traumatizzati che hanno deciso di tornare indietro.
Spara al Boero
Spara al Boero e` il titolo di una canzone da sempre cantata dai sostenitori dell`ANC, il partito al governo di cui Nelson Mandela (premio nobel per la pace) e` stato leader. La canzone e` recentemente stata oggetto di dibattito quando l`attuale leader della sezione giovanile dell`ANC, Julius Malema, ha espressamente incitato i suoi sostenitori a cantarla durante le assemblee pubbliche. Mentre la cantano gesticolano e si muovono come se stessero usando un mitra. Allora, i rappresentanti della la minoranza bianca Sudafricana, circa il 13% (i boeri sono circa la meta`), hanno chiesto alla Commissione per la verita` e riconciliazione (tribunale speciale creato nel dopo apartheid per favorire la pacificazione)  che la canzone venga messa fuorilegge in quanto incita la violenza e va contro i principi su cui e` fondato lo stato Sudafricano.
Julius Malema
Attuale leader dell`ANCYL e probabile prossimo canditato alle elezioni nazionali. Amico personale e sostenitore di Robert Mugabe, dittatore dello Zimbabwe. E` l`uomo del momento. Probabilmente lo e` diventato quando durante una conferenza stampa ha dato del “bastardo”ad un giornalista della BBC che gli aveva fatto una domanda non gradita. I giornali parlano di lui tutti i giorni, senza tregua. Oggi, oltre ad essere il promotore dell`ormai celebre canzone spara al Boero, e` protagonista di uno scandalo finanziario. Il suo tenore di vita non e` compatibile con lo stipendio che riceve, cosi` i giornali lo attaccano e gli chiedono di rispondere. Ma Julius non si fa intimidire, controbatte dicendo che e` ora che le miniere del paese vengano nazionalizzate e tolte al malvagio uomo bianco. Secondo lui, il Sudafrica dovrebbe imitare lo Zimbabwe, cioe` espropiare le terre e le fattorie ai bianchi.
Farmers uccisi
Secondo alcuni giornalisti, in Sudafrica sarebbe in atto un genocidio silenzioso nei confronti della popolazione bianca. Molte delle vittime sono i propietari delle fattorie. Dalla fine del regime dell`apartheid, i farmers assassinati sono migliaia, molti di loro sono Boeri. Le associazioni in difesa degli agricoltori parlano di genocidio perche`spesso succede che quando un gruppo armato entra in una fattoria, non viene rubato quasi nulla, ma tutti i presenti vengono uccisi e spesso torturati, anche i bambini. Per questo si pensa che dietro queste aggressioni ci siano i servizi segreti del governo che punta all`eliminazione fisica della popolazione bianca in Sudafrica. Una sorta di risposta a tutte le violenze avvenute durante gli anni dell`apartheid. I farmers inoltre denunciano la censura delle notizie relative agli assalti e l`isolamento in cui sono costretti. Si lamentano del fatto che mentre durante gli ultimi anni dell`apartheid ci fu` una mobilitazione mondiale in sostegno di Mandela e dell`ANC, oggi nessuno si sogna di prendere le difese degli agricoltori uccisi e di condannare la violenza nei loro confronti.