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sabato

Il porco è grasso - part II-



Avevo incontrato Korentini 6 mesi fa, alla fermata dell`autobus. In quell`occasione mi aveva parlato della situazione del suo villaggio. Raccontava di un direttore-dittatore che non pagava gli stipendi degli insegnati, che rifiutava qualsiasi forma di dialogo, che usava la religione come strumento di potere, che faceva la corte alle studentesse più carine. Alla faccia dei lavoratori che, stremati dalla situazione, sembravano sul piede di guerra, decisi a saltare al di la` della scrivania e di destituire il loro capo.
Ma dopo tutto quel tempo il porco, come lo chiamava Korentini, era ancora al suo posto.
Lo invitai a sedersi sotto la tettoia del negozio e gli chiesi di spiegarmi meglio la situazione.

-Vedi, il vero problema è il tribalismo. E si tratta di un problema che riguarda tutta l`Africa. Quando all`interno di un villaggio ci sono dei conflitti, le persone non si schierano secondo le proprie idee, ma secondo l`appartenenza tribale. Certamente ci sono delle eccezioni, ma di solito e` cosi` che funziona.
Fortunatamente in Tanzania l`odio razziale non ha mai prodotto disastri come quelli del Rwanda, ma questo non significa che il problema sia assente. E` merito di Nyerere, se oggi la Tanzania è una nazione pacifica. Il Mwalimu si era impegnato per favorire l`integrazione distribuendo  equamente le terre alle  tribù e mescolando gli studenti delle scuole. Ad esempio quelli di Arusha, Babati e Singida venivano mandati nelle scuole del sud della Tanzania, Iringa, Mbeya, Mtwara e viceversa. Questo sistema ha permesso alle persone di conoscersi fin dall`età scolare riducendo cosi` i contrasti etnici. Tuttavia nessuno puo` dimenticare le propria appartenenza. Sarebbe folle pensare di cancellare le proprie radici. Il tribalismo ha diversi aspetti negativi, ma rappresenta le nostre origini.
Ma torniamo al porco. Ad esempio, per farti capire meglio, la scorsa settimana il porco e` stato convocato a Dar es Salaam per un incontro con la direzione centrale. Da quello che so, è stato rimproverato, gli è stato chiesto di rispondere di tutti i problemi del villaggio, ma lui ha fatto scena muta. Non si è giustificato, ha risposto solo con qualche non so, farò, vedremo…Ma quello che è incredibile è  che nessuno gli ha detto di andarsene ! La spiegazione, come ti ho gia` detto è il tribalismo.  Nella direzione centrale di Dar es Salaam uno dei responsabili storici appartiene alla stessa tribu` del porco. Per questo il porco verra` ammonito, rimproverato, ma non destituito.
E nel frattempo, nel villaggio le cose vanno sempre peggio. Le persone che appartengono alla stessa tribù del porco non si permetteranno mai di contraddirlo apertamente, troppo complicato. Gli insegnanti se ne stanno andando tutti, uno ad uno; consegnano la lettera di dimissione e se ne vanno il giorno stesso. Nessuno protesta apertamente, tutti preferiscono andarsene e basta . E con gli studenti la situazione sara` la stessa nel giro di poco tempo. Una scuola non puo` funzionare senza insegnati. I genitori decideranno di mandare i figli a studiare altrove…
-Maisha ni magumu, la vita e` dura, kwa heri…- mi dice Korentini alzandosi e andandosene senza finire il discorso. E quella mancanza di conclusione  mi lascia pieno di domande e incertezze. Forse perche` mi aspettavo che alla fine della nostra conversazione si arrivasse ad una soluzione, un qualcosa che potesse rendere giustizia a quelle persone. Ma da quello che mi era stato detto l`unica soluzione possibile era quella di andarsene e lasciare che le cose sprofondassero totalmente.

Mi chiedevo come sarebbe andata a finire. Che cosa  sarebbe successo.

Il gestore del negozio e altri due uomini che avevano seguito la conversazione volevano dire la loro –E` vero, Korentini ha ragione. Tutti sanno come vanno le cose in quel villaggio, ma nessuno ha il coraggio di parlare. Quell`uomo e`anche un prete e suo fratello è un poliziotto ; non e` facile mettersi contro di lui !  Ma ho sentito molte chiacchere in questi giorni…Sembra che alcuni lavoratori siano veramente arrabbiati. Da molti mesi non prendono lo stipendio!!! Dicono che uno di questi giorni lo prenderanno a sassate, che gli bruceranno la casa e la macchina!!!

Quindi, riassumendo le soluzioni  erano due :
1-Evitare di affrontare il problema, andarsene.
2-L`esplosione violenta. Cioe`una sassaiola pubblica oppure un serio atto intimidatorio.

Non c`erano strade intermedie. Nessuno proponeva alternative, perche` probabilmente le cose erano sembre state risolte in quel modo, no way.
Quella chiaccherata era diventata deprimente, ma ero contento del fatto che Korentini, parlandomi del suo villaggio, mi aveva fatto capire che forse quelle erano le dinamiche del potere in molti stati africani. Più della religione e del denaro era il tribalismo il vero protagonista della vita quotidiana. E qualche volta quel fanatismo etnico raggiungeva livelli altissimi, talvolta incontrollabili. Ed ecco allora svelato uno dei perchè delle stragi a colpi di macete, delle uccisioni di massa avvenute nel continente africano. Se a questo si aggiungevano alcuni stati europei che avevano fomentato l`odio razziale appoggiando un gruppo tribale piuttosto che un altro al fine di proteggere i propri interessi economici, avevamo il quadro completo.

Per farmi passare quel gusto amaro che mi era rimasto sullo stomaco, comprai della frutta e rimasi sotto la tettoia aspettando che smettesse di piovere. Nel frattempo un gruppo di ragazzini mi raggiunse chiedendomi del denaro con una certa insistenza. - Noi vogliamo i soldi, per favore, soldi soldi soldi soldi… !- Nessuno di loro mi chiese la frutta, volevano proprio i soldi! Allora chiesi loro: - E con i soldi cosa vorreste fare?- Una risata collettiva segui` la mia domanda. Alcuni si buttavano a terra, altri si piegavano e si coprivano la faccia con le mani, non ce la facevano piu` dalle risate!!! Venne da ridere anche a me, ma non capivo la ragione di quell`esplosione d`ilarita`. Forse era perche` gli  avevo parlato in kiswahili, forse la mia pronuncia ?! No, no… semplicemente la mia domanda era stupida! I soldi servivano per qualsiasi cosa e senza soldi non si poteva fare nulla. E poi, chiedere i soldi, era quello che bisognava fare quando si incontrava un bianco, semplice e logico.
Mi feci largo tra quella piccola folla vestita di calzoncini azzuri e ripresi il mio viaggio verso Tengeru. Per circa un km sentii quelle risate raggiungermi da lontano, ma non mi sentivo preso in giro, anzi quelle esplosioni d`ilarita` mi avevano ricaricato alla grande. Perche` quella, senza dubbio, era l`Africa!

P.S.
Trascrivo una parte del finale del libro -A Wreath for Udomo- di Peter Abrahams. E’ la storia di Udomo, un giovane politico Sudafricano impegnato in un ipotetico futuro post-coloniale. Accusato di tradimento, verrà ferocemente assassinato dai suoi sostenitori della prima ora. Questo libro è stato stampato per la prima volta nel 1956.

"...You can guess the reason of his murder. They wanted to go back to the days of the tribal glory. You know there are people all around the world, withe as well as black, who are attracted to tribalism. Among other things it has securety, colour, and emotional outlets that the bleak, standardized, monotonous chromium and neon benefit of mass-production civilization lack. You know also there are many, mainly among the withes, who say that the trouble in Africa today is due to the fact that Africans have moved away from tribalism too rapidily. They are foolish people who don’t understand the true nature of tribalism. Udomo did. He worked agains it, quitely, secretely at first and then, as recent accounts of developements there shows, more badly, more openly. And he had to be hacked to pieces in true tribal fashion. But they were too late. He’d carried things too far forward for them to be able to put the clock back down. I can’t think about him without respect and admiration…”