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martedì

LE PANTERE DELL' AFRICA








Magere sorride amaramente mentre mi racconta quello che e` successo l`estate scorsa. “Avevo anche fondato un piccolo giornale! Guarda, ti faccio vedere una copia. Avevo scritto delle attivita` dell’UAACC e ci avevo messo delle foto. E anche uno spazio per raccogliere le opinioni degli studenti. E adesso? Tutto cancellato. Sono stato cacciato ingiustamente. E quando ho chiesto la possibilita`di avere un confronto mi e` stato consegnato un pezzettino di carta con su scritto -Non abbiamo bisogno di te. Vattene-”Ma facciamo un passo indietro. Stati Uniti, anni `60. Pete e Charlotte sono giovani militanti delle pantere nere. Sono anni difficili per i neri d`America, ma qualcosa si stà muovendo, il cambiamento e` vicino. Pero`per raggiungere quel cambiamento bisogna combattere. E più o meno tutti combattono in quei anni. Alcuni con gli scioperi e le manifestazioni, altri con le armi . E quando si usano le armi prima o poi succede un casino.
Pete O’Neal, divenuto ricercato dalle autorità americane per ragioni più o meno note, decide di espatriare assieme alla sua giovane fidanzata, Charlotte. Dopo un paio d`anni trascorsi in Algeria, nel 1972 i due arrivano nella Tanzania di Nyerere dove trovano protezione ed una vita nuova. Ma le radici si sa, non si possono tagliare. E loro non le vogliono tagliare anzi, mantengono i rapporti con alcuni rappresentanti delle pantere degli Stati Uniti e in poco tempo diventano un simbolo. I due martiri della lotta che hanno combattuto per la causa ed ora non possono più tornare indietro.
Pete in particolare, non potrà più tornare negli USA.
Le giovani pantere, con l`aiuto di alcuni vecchi amici, fondano l`UAACC, un centro che si ispira alle idee dei leader neri della storia Americana. Martin Luther King e Malcom X in prima fila, ma anche Bob Marley, Muhammad Ali ed altri ancora.
L`UAACC e` sostanzialmente una scuola destinata agli studenti provenienti dalle famiglie più povere che non possono permettersi le costose rette richieste dalle scuole africane. Vengono gratuitamente offerti corsi d`informatica, inglese, spagnolo, pittura, musica e altro.
Inoltre, sono molte le attività extrascolastiche offerte dal centro: incontri informativi sull`HIV, spettacoli di danza tribale e concerti .

Bevendo una soda faccio qualche domanda a Magere, sperando che mi aiuti a capire meglio il funzionamento dell` United African Alliance Community Center.

-Chi sono gli insegnanti che lavorano presso l` UAACC?
“Spesso si tratta di giovani diplomati che, in attesa di trovare un lavoro vero, mettono a disposizione le loro competenze. Oppure sono disoccupati che preferiscono utilizzare il loro tempo in modo costruttivo. Invece di restare a casa vanno al centro. Nessuno di loro riceve un regolare stipendio, lavorano come volontari, ma nel caso avessero bisogno di qualcosa basterebbe chiedere a Mama Charlotte. Le cose funzionano cosi`: se tua madre si ammala, chiedi a Mama Charlotte. Se vuoi iscrivere tua sorella al college e non hai soldi abbastanza, chiedi a Mama Charlotte. Se non hai cibo per la tua famiglia, chiedi a Mama Charlotte... E se sei Africano ti capitera` spesso di trovarti in situazioni simili; quindi avrai spesso bisogno di lei. E farai tutto quello che lei ti chiederà in cambio perché lei sarà sempre disponibile ad aiutarti in caso di necessità.”
Chi organizza le attivita`?“Mama Charlotte che si occupa di tutto all`interno del centro. Dagli orari delle lezioni alle spese di manutenzione della struttura. Pete invece, pur essendo il leader indiscusso, resta in ombra. Nessun studente o insegnante e` autorizzato a parlare con lui. Per qualsiasi problema bisogna chiedere al segretario che passerà la richiesta a Mama Charlotte che a sua volta valuterà se riferire o meno a Pete. E se Pete vorrà far sapere qualcosa a qualcuno non gli parlerà direttamente, ma gli farà pervenire un pezzettino di carta con scritte le sue indicazioni.”
Come sopravvive il centro?Almeno 2 volte l`anno Mama Charlotte si reca negli States. Incontra persone, raccoglie fondi da altre organizzazioni e promuove l`immagine dell`UAACC. E poi quando torna in Tanzania porta sempre qualcosa. Computer, strumenti musicali e libri di ogni genere. Tutte cose molto preziose per gli studenti.
Come mai sei stato cacciato?Sono stato accusato di aver picchiato una ragazza. Tutti sanno che non e` vero, ma ad accusarmi e` stata Wajabu, la figlia di Pete. Quindi, no way. Il problema e` che lei e` gelosa di me. Quando Mama Charlotte e`assente a causa dei suoi frequenti viaggi negli USA, Wajabu dirige il centro; non e` mai andata a scuola e non ha nessuna competenza; non sa ne` leggere ne` scrivere, cosa mai potrà dirigere? Sostanzialmente Wajabu non accetta che ci sia qualcuno che sa fare le cose meglio di lei. Per questo ha fatto in modo io che venissi sbattuto fuori.
E Pete, cosa dice?Oh, lui vive in un altro mondo. La settimana scorsa hanno rubato un portatile, ma lui non ha detto niente. Ha soltanto fatto un cenno di disapprovazione con la testa e poi se n`e` andato con il fuoristrada. Pete è il capo, tutti lo sanno, ma lui non s`interessa mai di come vanno cose. Ma se Wajabu gli chiede la luna, lui gliela porta. In realtà Wajabu non e`veramente sua figlia. Pete e Charlotte l`hanno adottata quando aveva 10 anni. Pete e Wajabu hanno un grande feeling, sono sempre sullo stesso binario, mentre Charlotte resta esclusa da questa alleanza. I problemi dell`UAACC nascono da questo conflitto”.


UAACC, il sogno fatto a pezzi da un triangolo vecchio come il mondo. La pantera tenuta al guinzaglio da una figliastra viziata. E un delirio di onnipotenza che non lascia spazio a molte discussioni. Gli ideali di lotta e uguaglianza trasformati in una sorta di piccolo regime. Ma l`Africa ha veramente bisogno delle pantere in fuga perenne? Difficile però esprimere un giudizio netto. E` anche vero che, l`UAACC con tutti i suoi difetti e segreti mai svelati, e`comunque una manna dal cielo per molti africani; la concreta possibilità di andare a scuola e di costruirsi un futuro; un mezzo di riscatto e anche un ponte con gli USA, visto che spesso studenti ed insegnanti americani vi trascorrono le vacanze estive.
Luci ed ombre quindi, attorno all`UAACC.
E ancora un volta l`Africa sembra subire l`azione di terzi. Dei dominatori prima, delle ONG dopo. Ed ora anche le pantere in fuga.




“Ma adesso ho un lavoro! Tutti i fine settimana suono con la mia band all`Empire T.T. vicino allo shoprite. RAAASTAMAAN! Guadagno bene e non devo rispondere a nessuno. E ho una ragazza. Lei e` bianca come te! Dice che un giorno mi porterà in America, a casa sua! Ma t`immagini? Andrò in America, in America!
Perche`vuoi andare proprio in America?Ma… non capisci? In America ci sono i SOLDI. Quelli veri intendo. I dollari sono i migliori soldi del mondo. Tutti lo sanno.
Un giorno io andrò la! E magari tu verrai a trovarmi nella mia casa sulla spiaggia di Miami! Certo che verrai eh, eh?
Si, certo...