Translate

sabato

Fine di una strega


Sto tornando a casa dopo un pomeriggio trascorso al campus dell`universita` di Arusha. 
Ho consumato un buon pasto, preso in prestito un libro, scritto qualcosa al computer e chiaccherato con un paio di persone. L`atmosfera e`la solita, quella di un lento pomeriggio che sta per concludersi. Il sole finalmente concede un po di tregua e illumina il paesaggio di traverso. E`il momento in cui l`ambiente africano appare nel migliore dei modi: la vegetazione e` viva piu` che mai, con dei colori che mutano ad ogni istante, fino all`inevitabile e bellissimo tramonto. 
Cammino in una strada che ho percorso centinaia di volte.
Una strada rossa in mezzo al verde. 
Una strada che dalla collina mi portera`fino`alla valle.
Mi fermo ad osservare un oggetto mai notato in precedenza: una vecchia carriola sul bordo della strada, completamente fatta di legno, ruota e cassone e manubrio compresi. Afferrandola con le mani mi accorgo che e` perfettamente funzionante, anche se la ruota di legno non e` molto scorrevole. Pero` penso che con un po` di grasso la si potrebbe sistemare…
Improvvisamente sento delle grida, provenienti dal basso. La zona sottostante, parzialmente coperta dalla fitta vegetazione, e` molto popolata e si chiama Nganakoli. Le grida sono ancora distanti e confuse, percio` non capisco nulla di quello che viene detto. Poi, scendendo per la strada, vedo che laggiu` in lontananza c`e` una piccola folla cenciosa e disordinata che si sta dirigendo verso un prato adiacente ad un grande campo di mais. Nel prato ci sono tre persone. Ai loro piedi giace un fagotto avvolto in un kanga, cioe`una stoffa colorata tradizionalmente usata come vestito dalle donne africane. La folla si ferma e per un attimo rimane in silenzio. Qualcuno dice qualcosa, altri ascoltano, discutono, gesticolano. 
Poi, improvvisamente e` l`inizio dello show. 
Un calcio per cominciare, poi un altro e un altro ancora. Ecco che il fagotto sul terreno si muove e rimbalza come un pallone. Uno, due, tre, uno, due, tre…Poi e` la volta delle pietre. Ogni persona, una pietra. E` una gran sassaiola quella che vedo, e anche se dura soltanto 30 secondi e` sufficiente a coprire parzialmente il fagotto. Le donne gridano come pazze, chiaramente eccitate dal sordo rumore prodotto dall`impatto delle loro pietre. Gli uomini non sono da meno, muovono istericamente le mani nell`aria, come per afferrare qualcosa d`invisibile; invocano il nome di dio e gridano strani anatemi. I bambini invece se ne stanno piu` indietro, alcuni di loro, con abilita` scimmiesca si arrampicano sulle piante piu` alte, da dove possono osservare con attenzione e curiosita` l`azione degli adulti. Nel frattempo altre persone accorrono. Ma certo, quello show e` imperdibile ed e` qualcosa che riempie la monotonia di quel lento pomeriggio africano. 
Ecco, e`giunto il momento di infliggere il colpo finale: arriva una donna con una bottiglietta di plastica con la scritta acqua Kilimanjaro-coca-cola-company. Versa il contenuto della bottiglietta sul fagotto e poi accende un fiammifero.  Il un atttimo il rogo divampa e tutti urlano trionfanti! Inizialmente si tratta di una buona combustione, ma evidentemente il kerosene utilizzato non e` sufficiente perche`il fuoco si spegne quasi subito tra la delusione della folla che si aspettava uno spettacolo piu` lungo. Comunque, a detta dei presenti, non e` che sia andata poi cosi` male perche` all`inizio, durante le prime fiammate, il fagotto  era sobbalzato un paio di volte per poi collassare sul praticiello ora anch`esso un po` abbrustolito…Come da copione, quando tutto e` finito, arriva la polizia e la folla si disperde. I poliziotti, che sono neri e incazzati, cioe` voglio dire incazzzati neri, cominciano a fare domande per capire che cosa sia successo, anche se sanno benissimo di che cosa si tratta e che alla fine non potranno mica arrestare nessuno. Alle loro spalle intanto giace il fagotto, dal quale adesso sale un odore probabilmente nauseabondo perche` i poliziotti si tappano il naso con le dita. Dalle piante arriva anche l`irriverente commento dei bambini che gridano nyama nyama nyama choma! (carne arrosstita!) I poliziotti pero`, con grande professionalita` continuano il loro lavoro, annotando in un taccuino le varie testimonianze. 
Cammino in una strada che ho percorso centinaia di volte. 
Una strada rossa in mezzo al verde. 
Una strada che dalla collina mi portera`fino alla valle... http://www.youtube.com/watch?v=LMagP52BWG8
http://www.youtube.com/watch?v=bkKOnS8J5GM