I want a thousand guitars
I want pounding drums
I want a million different voices speaking in tongues (B.S. Radio Nowhere)
Qualche giorno prima a Dar Es Salaam c`era stata un`alluvione. Una
cinquantina di morti, centinaia di feriti, migliaia di sfollati. Gli argini dei
fiumi e i canali di scolo non avevano retto e l`acqua aveva letteralmente
inondato molte zone residenziali e sovrafollate della citta`. Alcuni anziani
residenti dichiaravano di non aver mai visto una situazione del genere negli
ultimi 30 anni, ponti distrutti e case sommerse fino al tetto.
Ad Arusha invece, dove mi trovavo quel venerdi mattina, la situazione era
ben diversa. La siccita` aveva messo in ginocchio gli agricoltori che adesso si
rivolgevano agli stregoni per salvare il raccolto. Tutti speravano che le grandi
piogge di Dar Es Salaam salissero fino al nord e portassero un po`di sollievo. Solitamente
andavo ad Arusha il meno possibile. La citta` era brutta, sporca, ed era stata
classificata tra le prime 10 peggiori del mondo, una top ten di tutto rispetto
visto che era stata pubblicata dall`autorevole Lonely Planet, l`editrice delle
guide per viaggiatori-zaino-in-spalla. Nonostante cio`, oltre ai turisti che
volevano andare nel Serengeti a vedere gli animali, Arusha attirava molti
stranieri, cioe` i lavoratori delle NGO che seguivano l`inarrestabile El Dorado, il flusso di soldi proveniente
dai paesi donatori, e anche imprenditori, soprattutto indiani, arabi e cinesi.
L`edilizia e la cementificazione senza regole (e senso estetico) era il grande
business.
Quella mattina mi trovavo in citta` perche`non avevo altra scelta, cioe`
dovevo comprare una muta di corde per la mia chitarra acustica. Cosi`, dopo
aver schivato i soliti collosi venditori di armi masai, pitture rupestri e
chissa` cos`altro -don`t need to buy none of your gold chains today-
arrivai nel complex dello shoprite, dove appunto si trovava
il negozio di strumenti musicali. Era il 23 dicembre e c`erano addobbi
dappertutto, alberelli e gingilli di ogni genere che cercavano di ricreare
l`atmosfera natalizia in un paese tropicale. Una missione non facile,
pensavo...Improvvisamente, un rumore assordante attiro` la mia attenzione: si
trattava di un camion con il logo della vodaphone che sostava davanti al
cancello del complex. Sul cassone si esibivano due ballerine e un ragazzo
annunciava al microfono l`ennesima promozione telefonica. Dalle casse
dell`impianto audio usciva la solita orrenda musica hip-pop, rap afroamericano,
cioe` musica brutta per ascoltatori idioti. In alternativa a quella spazzatura
c`era la straziante e lamentosa voce di Bob Marley”Buffalo soldiers..OHI OHI OHI...”
Nel corso degli anni avevo imparato a difendermi da quella robaccia. La mia
strategia era che ogni volta che avvertivo nelle vicinanze la presenza di
quella monnezza, tiravo fuori il mio mp3 e, come antidoto, ascoltavo una
qualsiasi traccia della mia library. Poteva essere Robben Ford, Eric Clapton,
Elio e le storie tese, Tommy Emmanuel, Davide Peron, Zucchero, BBking, Timoria, Battiato,
Nguyen Le`, Dave Matthews Band, Stefano Bollani, Negrita, Ennio Morricone, Negramaro...Quel
gesto, al quale attribuivo un significato quasi religioso, era diventato
consuetudine. Pero`, quando indossavo le cuffie e premevo play mi rendevo conto
di essere un po` folle, perche` davvero pensavo che la voce rock di Bruce Springsteen avrebbe riportato la luce
in mezzo a quelle tenebre.
Dopo la “disintossicazione”entrai nel negozio e comprai le corde. Il gestore,
Mr. Mapunda mi disse che era appena tornato da Dubay dove aveva acquistato
tutto quello che si vedeva nel negozio: principalmente mixer, casse, tamburi e chitarre,
tutto rigorosamente made in china. La merce non era male, i prezzi pero` mi
sembravano esagerati. La chitarra classica piu` economica, senza custodia
veniva 90$, mentre in Italia si poteva tranquillamente trovare a 30-40euro. -I prezzi salgono, tutto aumenta!- Disse Mapunda in
risposta alla mia osservazione -per
andare a Dubay ho speso 700$, pero` che fantastica citta`, strade, elettricita`,
acqua pulita, grattacieli, che paradiso! E ci sono tanti soldi, affari per
tutti. Il mondo e` a Dubay!- Mapunda mi disse anche che voleva ampliare il
negozio e utilizzare una stanza per aprire una scuola di musica, mi avrebbe
offerto un lavoro ad un compenso ragionevole.
Uscito dal negozio, mentre leggevo un messaggio sul cellulare e pensavo
ancora ai lussuosi palazzi di Dubay,
incontrai un tale di nome Jangala. Questo Jangala non e`che lo conoscessi
veramente, un po` di tempo prima lui mi aveva fermato per strada, si era
presentato come rappresentante della vodaphone e aveva provato a vendermi un
blackberry. Cosi`,avevo capito che il suo vero lavoro era quello di piazzare
merce rubata, un`occupazione abbastanza comune da quelle parti. Tuttavia,
siccome questo Jangala era alto 2metri e abbastanza educato, non l`avevo
mandato a quel paese, quella volta me l`ero tolto di torno con un paio di
battute.
-Oh amico come stare, io
trooppo contento di vederti!- Parlava un po` italiano perche` aveva lavorato come guardiano notturno in
Kenya, in un albergo di Malindi -Ah io
trooppo contento in questi giorni perche` ho fidanzata americana! Lei moolto
grassa, grassissima, piace tanto fare amore con me! Tutti i giorni! Guarda sua
foto in mio telefono- effettivamente la ragazza era carina di faccia, ma
piccolina e molto molto abbondante, non meno di 150kg, pensai. Feci per
andarmene, ma quello insisteva -Amico
italiano, io ti conosco, ti ho visto qui in giro, tu piace Africa! Tu camminavi con bella ragazza nera la
settimana scorsa. Io adesso voglio tu trovi vera fidanzata africana. Si, io ti
presento mia amica. Io conosco lei e sua famiglia, lei idossare velo perche`mezza
indiana. Suoi genitori molto ricchi, suo padre ogni tanto fa indossare lei una cavigliera
d`oro! Dai organizziamo un pranzo, io te e le nostre ragazze!
-ok Jangala, ci sto`-dissi incuriosito dal particolare della
cavigliera. - la tua proposta e`
interessante, presentami la tua amica e andiamo a mangiare una pizza.- (Non
so perche`, ma quella storia mi ricordava...un film erotico che avevo visto
circa 20 anni fa! A casa di un mio amico, grande esperto di quel genere
cinematografico. Adesso mi sfugge il titolo del film, ma mi ricordo che c`era
Rocco che dopo un lungo viaggio in Asia si faceva una regina...)
-Aspetta, aspetta amico, ho un`altra
cosa da mostrarti, una cosa segreta, tu pero` non devi dire a nessuno – si
avvicino` e mi porse il telefonino. Mi aspettavo di vedere una donna nuda
oppure un video della sua amichetta cicciona...invece no! La foto ritraeva un`immagine
probabilmente scaricata da internet, un teschio addobbato con il velo e la
falce, la classica raffigurazione della morte... ma per puro caso sapevo che
non si trattava di cio`: l`immagine si riferiva a Holy Death o meglio conosciuta come la Santa Muerte.
La settimana precedente, alla biblioteca di Imbaseni avevo trovato una
rivista di National Geographic del maggio 2010, e avevo letto un reportage che
parlava appunto della Santa Muerte.
Un vero e proprio fenomeno sudamericano che coinvolgeva decine di migliaia di
seguaci. La Santa Muerte e` oggi considerata
una specie di Padre pio o Madonna di Lourdes, la protettrice dei peggiori
peccatori, l`ultima ancora di salvezza dei senza causa. Non si tratta di una
moda passeggera dei giovinastri appartenenti alle varie gang criminali, ma di
un vero e proprio culto con tanto di sacerdoti e chiese. L`origine del fenomeno
e` incerta, alcuni dicono provenga dagli Yoruba (etnia nigeriana, l`origine
sarebbe quindi africana) altri invece la collocano nella tradizione hispanica-colombiana.
Nell`articolo del National Geographic, un detenuto messicano che aveva la Santa Muerte tattuata nel braccio diceva
piu` o meno cosi`- La santa muerte e`
sempre con te, non ti lascera` mai. Mia madre mi ha detto che se un giorno
dovessi uscire di prigione non dovro` piu` tornare a casa o incontrare alcun
mio familiare. Ma nonostante tutti i miei peccati la Santa Muerte sara` sempre
con me e mi proteggera`, perche` lei avra` bisogno di me un giorno- Quello
della Santa Muerte era soltanto uno
dei nuovi culti che imperversava in America latina, terra di smisurata crescita
economica, sanguinarie guerre tra narcos e, naturalmente, poverta`. Un altro culto
molto popolare era quello di Jesus
Malverde, detto il narco-santo, un fuorilegge leggendario, un Robin Hood che
un centinaio di anni fa fu impiccato della polizia messicana. Anche per questo Malverde venivano edificate chiese e
santuari. Probabilmente, la ragione dell`ossessionante ricerca di santi protettori stava nel fatto
che da quelle parti, la vita era veramente dura e si tirava a campare tra mille
difficolta`. Come in Tanzania del resto, dove invece di pregare el Malverde si interpellavano gli
stregoni e gli antenati.
Jangala mi disse che teneva la foto della statuetta nel telefonino come
reliquia, il corrispettivo del santino nel portafoglio. -Io sono cristiano!- aggiunse in tono quasi difensivo- Prego Dio tutti i giorni, ma anche la
Santa Muerte perche` mi protegge nella strada ed esaudisce i miei desideri,
perche` sono desideri positivi! E` merito suo se ad esempio ho incontrato la
mia fidanzata americana! Eh Si! Anche tu amico italiano dovresti pregarla
qualche volta. Tu bravo! Io gia` visto! Dai, prova a pregarla qui davanti a
me ed esprimere un desiderio!-
Cosi`, per stare al gioco, e soprattutto per levarmi di torno quel
Jangala-negro-alto-2 metri, alzai le braccia al cielo, come di solito fanno gli
africani in chiesa. Guardai verso il cancello dello shoprite e vidi che c`era
ancora nei paraggi il camion della vodaphone che sparava a tutto volume la
musica-spazzatura...non ci pensai due volte e dissi -Oh La Santa Muerte, per favore, proteggimi dall`orrendo hip-pop e dalla
straziante e lamentosa voce di Bob Marley!- non feci in tempo ad abbassare
le braccia...che la musica-spazzatura era scomparsa! Non credo per effetto
della Santa Muerte, ma perche`una
macchina aveva tamponato violentemente il camion, e il generatore che faceva
funzionare l`impianto audio era rovinosamente finito sulla carreggiata. Una
piccola folla si era gia` radunata li intorno e discuteva le responsabilita`
dell`incidente. Facendomi il segno della croce due volte, salutai Jangala-negro-alto-2metri,
dopo avergli promesso che il giorno seguente ci saremmo incontrati e avrei conosciuto la ragazza dalla cavigliera d`oro.
Poi, entrai nel supermercato dello shoprite, almeno li ero al sicuro e non
sarei stato braccato da altri scocciatori.
Non avevo nulla da comprare, ma alla fine, gironzolando tra gli scaffali, presi
qualcosa per sistemare il gargaroz: una Guinness ghiacciata, un panin, 2mars,
2kit-kat, e 2bounty. Dubbioso mi chiedevo se tutta quella roba in colpo solo non
mi avrebbe fatto male...
Ma no, che diamine...era Natale!
http://www.youtube.com/watch?v=MtrOYsNCPmg