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domenica

Breve cronaca di una passeggiata




Vado a Nkoaranga, una localita` dove c`e` anche un vecchio ospedale costruito dai tedeschi durante il periodo coloniale. Da li proseguo in un sentiero che sale verso la foresta che si trova alla base del monte Meru. Circa dopo un`ora di cammino arrivo in un villaggio chiamato Songoro. C`e` una scuola e una chiesa di recente costruzione. Per il resto intorno a me vedo case sparpagliate su una serie di colline verdeggianti. La vegetazione e` molto fitta e fiorente. C`e` molto sole e il verde intorno a me e` totale, quasi ubriacante. La temperatura molto pu` fresca qui che non  in basso. L`acqua sembra abbondante anche in questo periodo di siccita`. Oltre a qualche fontana vedo 3 grandi vasche di cemento che raccolgono acqua. Anche queste penso siano di costruzione tedesca. L`agrucoltura e` ben sviluppata, ci sono piccole piantagioni di caffe`e molte coltivazioni di carote, patate e mais. Gli abitanti di questa zona sono tutti della tribu` Meru. Alcuni di loro non parlano nemmeno swahili, ma soltanto kimeru:

Kwasinda aree?- come va la giornata?

Eka, kwasinda aree nawe?- Bene grazie e tu?

kwifare-stai bene?

Nifokisha, noore ukasha ndi-sto bene, non ho malanni

Per la strada, parlo con un signore anziano che mi dice che da qui e` possibile raggiungere Kilenga e successivamente Ngongongare, cioe` arrrivare nei pressi dell`universita`, abbastanza vicino a dove abito. Il vecchio dice che 2-3 ore sono piu` che sufficenti per arrivare, ma siccome sono gia` le 4 del pomeriggio decido di rientrare e di non avventurarmi nel sentiero. Non ho paura di perdermi, la strada e` percorsa anche da motociclette, pero` essendo estremamente vicino all`Arusha National Park e` probabile che  verso il tramonto gli animali selvatici si facciano vedere. Non ci sono felini pericolosi, ma le iene e i bufali e gli elefanti si, quindi decido di tornare la settimana successiva e di iniziare l`escursione di mattina. Ad un tratto mi fermo di colpo e provo a guardare con maggiore attenzione. C`e` una scimmia che si arrampica velocemente. Si nasconde, si sporge per guardare, sale ancora un po` e alla fine si ferma su un grosso ramo. Adesso si sistema un po` piu` in alto, se ne sta li senza piu`preoccuparsi di nascondersi. Ormai e` al sicuro, abbastanza  lontana da sentirsi protetta. Mi guarda. Ci guardiamo per un po`. E` bianca, con la faccia nera, un bel contrasto che la fa sembrare dipinda come una maschera. Cercopithecus aeithiops, una scimmia molto comune e facile da vedere da quelle parti.

Sulla strada del ritorno mi fermo a guardare il panorama. Il cielo si e` aperto ed e` possibile scorgere il lago Doluti, situato nei pressi di Tengeru, una cittadina sulla strada che porta ad Arusha. Proseguo ulteriormente e, poco prima di arrivare vicino all`ospedale dove avevo iniziato l`escursione, mi sembra di sentire una voce, un suono gracchiante.... Ecco, adesso posso vederla, appoggiata sul davanzale di un negozio che vende qualsiasi cosa, una radiolina scassata che spara a tutto volume la notizia del giorno: il colonnello Gheddafi e` stato ucciso, i rivoluzionari esultano, Allahu akbarr!