Translate

sabato

Bombe e delinquenti a Dar Es Salaam





Anche questa volta mi trovavo a Dar Es Salaam per il permesso di soggiorno. Come la volta precedente l`attesa era lunga e snervante. Tutti i giorni andavo all`ufficio immigrazione a vedere se i miei documenti erano pronti, e tutti i giorni me ne tornavo in albergo a mani vuote. Ma non ero preoccupato, ormai sapevo che quell`eterno aspettare faceva parte della vita africana. Invece di arrabbiarmi e perdere la pazienza, cercavo di organizzare al meglio le mie giornate, cosi`i pomeriggi li passavo a camminare sulle colline appena fuori citta`oppure andavo al kipepeo beach a mangiare pesce e fare una nuotata nelle calde acque dell`oceano indiano. Una sera, assieme ad alcuni italiani che si trovavano in citta`, andai a bere una birra al Red Onion, un locale gestito da indiani che si trova in centro, su una bella terrazza pulita e ventilata. Dopo un po` di chiacchere mi spostai nella sala TV perche` mi ero accorto che stavano trasmettendo le scene iniziali di Fratello dove sei?, dei fratelli Coen. Il film, ironicamente inspirato all`Odissea di Omero, racconta la storia di tre evasi dai lavori forzati che attraversano l`America rurale della grande depressione. Sono alla ricerca di un tesoro di un milione di dollari e, senza saperlo, durante il loro viaggio diventano acclamati idoli della musica country.
 

Dal film «O Brother, Where Art Thou?»
Mississippi, fine anni trenta.
Everet: - Le spiace se ci uniamo a voi, vecchio?
Il Cieco: – Unitevi a me, figlioli. Unitevi a me.
Delmar: – Si lavora per la ferrovia, nonno?
Il Cieco: - Io non lavoro per gli uomini.
Pete: - Hai un nome, vero?
Il Cieco: - Io non ho un nome.
Everet: - Questo potrebbe essere il motivo per cui ha difficoltà a trovare un lavoro retribuito. Vede, nell’ambito del libero commercio…
Il Cieco: – Voi cercate una grande fortuna: voi tre che ora siete in catene troverete una fortuna, anche se non sarà la fortuna che cercate. Ma prima… prima dovrete viaggiare, percorrere una strada lunga e difficile, una strada irta di pericoli, mm-hmm. Vedrete cose… cose meravigliose da raccontare. Vedrete una… una mucca …sul tetto di una casa del cotone, aah. E, oh​​, tanti tanti fatti portentosi. Non posso dirvi per quanto sarà lunga quella strada, ma non temere gli ostacoli sul vostro cammino, poichè il destino vi ha accordato la vostra ricompensa. Anche se la strada è tortuosa, sì, e il vostro cuore scoraggiato e afflitto, voi seguite il vostro cammino, seguitelo fino alla vostra salvezza.

 

Proprio mentre mi gustavo quel bel film sentii un botto tremendo. Poi un`altro ancora. Guardai il cielo per essere sicuro che non si trattasse di un temporale in arrivo. Guardai anche il nuovo edificio che stavano costruendo i cinesi, e tutto mi sembrava normale. Il gestore del locale allora, un indiano imbronciato che trattava male i suoi dipendenti, venne anche lui sulla terrazza, e dopo un`attenta analisi del cielo disse che si trattava proprio di un temporale e che non c`era da preoccuparsi. Il giorno dopo pero` i giornali titolavano Esplosioni nella notte, decine di morti e numerosi feriti. Quella notte, forse a causa di un corto circuito, era esploso un deposito di armi. Da qualche anno, il quartiere di Gongo La Mboto, uno dei piu`brutti e affollati della citta`, ospitava il vecchio e obsoleto arsenale dell`esercito Tanzaniano. Non si trattava del primo incidente, anche nel 2008 lo stesso magazzino era esploso e causando morti e feriti. E stavolta era andata anche peggio visto che gli sfollati erano centinaia ed era stato necessario sistemarli nello stadio della citta`. Comprai due giornali per saperne di piu`, mi sembrava strano che l`esercito avesse un deposito di bombe e munizioni in un quartiere abitato...Lessi gli articoli e li trovai molto superficiali perche` non mettevano la vicenda sotto la lente d`ingrandimento. I titoli pero` mi piacevano Dar si Salama! (Dar non e` sicura) e BOMB la Mboto giocavano bene con le parole ed erano provocatori al punto giusto. Quasi a confermare quei titoli che descrivevano bene lo stato di salute della citta`, il giorno successivo fui testimone di un altro fatto di cronaca nera. Verso mezzanotte, prima di rientrare al YWCA, l`albergo dove alloggiavo,  mi ero fermato a chiaccherare con uno dei guardiani dell`Holiday Inn, un altro albergo poco distante. Ad un certo punto, vidi un gruppo di circa 10 persone, armate di coltelli e pietre che provavano ad entrare al YWCA, cioe` il mio albego. Con una grossa pietra avevano frantumato il vetro della porta d`ingresso e si apprestavano a salire ai piani superiori. Chiaro che il loro obiettivo erano i dollari contenuti nei portafogli dei numerosi turisti. In un attimo pero`, tutti i guardiani degli alberghi nelle vicinanze erano accorsi sul luogo e avevano letteralmente bastonato e preso a calci i rapinatori che dopo quella lezione se ne stavano accovacciati, imploranti e doloranti e a mani vuote. I criminali erano stati bloccati, puniti sul posto e arrestati, senza che venisse espoloso un solo colpo d`arma da fuoco. Un buon esempio di giustizia africana efficiente che non aveva nulla da invidiare a quella europea, spesso lenta e troppo burocratica.   
http://www.youtube.com/watch?v=ICmju7PD4kc
http://www.youtube.com/watch?v=UVsZW9D99n8